La nostra filosofia

Design, Culture Maker, Design of Everything (DoE),Creativity City e  Nuova Manifattura Urbana

Complice una crisi globale che ha obbligato molti a rivedere il concetto stesso di lavoro si è diffusa sempre di più la cultura delle autoproduzioni grazie anche alle potenzialità offerte dalla rete.

Per sua natura un processo di cambiamento è multidisciplinare, multifunzionale e trasversale.Questo processo di cambiamento nel mondo della produzione si chiama Industria 4.0 e ha come obiettivo il miglioramento delle condizioni di lavoro aumentando la produttività e la qualità produttiva degli impianti attraverso la semplificazione.

Nel contempo le città da strutture monocentriche si sono trasformate in strutture policentriche con la nascita delle città metropolitane.

Le mutate esigenze in termini di mobilità, ambiente,comunicazione ed efficienza energetica unite al lavoro flessibile e alla conseguente ibridazione dei luoghi di lavoro ha trovato nel concetto di Smart City la sintesi perfetta di queste nuove esigenze. Ciò che rende una città davvero intelligente è la creatività e quindi è possibile ipotizzare che ciò che mette in dialogo la Smart Factory con la Smart City è la Smart Creativity.Per permettere alla Smart Creativity di essere efficace è però necessario creare una interconnessione innanzi tutto fra i diversi mondi del design che oggi non dialogono fra loro. Così come l’Internet of Everything (IoE), evoluzione e implementazione dell’Internet of Things(IoT),ha creato una interconnessione fra le persone e gli oggetti, e non solo fra sistemi, con l’introduzione del Design of Everything (DoE) si possono creare quelle connessioni fra i diversi ambiti del design che attualmente non dialogono fra loro attraverso la realizzazione di piattaforme comuni.

Milano Makers (MiMa) giunta al suo sesto anno di attività ha creato negli anni una comunità di makers nell’ambito del design indipendente e in particolare nelle autoproduzioni di design (Independent Makers). Mima è per l’inclusione  e non per la selezione, è per la creazione di percorsi e non per la dispersione di professionalità. Per questi motivi è nata Sharing Design giunta quest’anno alla 5a edizione, manifestazione collettiva dedicata ai temi dell’autoproduzione di design che negli anni, grazie alla collaborazione con il Comune di Milano in Fabbrica del Vapore, ha dato la possibilità a centinaia di creativi di poter presentare le loro realizzazioni durante la Design Week realizzando e ampliando una rete di contatti e di scambi di esperienze in continua evoluzione.

Per MiMa Culture Makers significa non solo coniugare l’abilità manuale con le tecnologie digitali, utile a produrre prototipi, pezzi unici e piccole serie, ma anche favorire lo scambio di conoscenze fra makers. Con questo spirito Mima ha lanciato nel Novembre scorso Milano Makers Factory riservata ad artisti, designers, grafici, makers indipendenti iscritti all’associazione.

Non solo una start up basata su una struttura indipendente di proprietà dell’associazione, ma un nuovo modo di concepire l’impresa collettiva in cui i designers sono sempre protagonisti del proprio lavoro e dove possono confrontarsi su tutte le tematiche legate alla ideazione, produzione e commercializzazione di oggetti e articoli per l’arredo della casa. Ricordando la lezione del Bauhaus, degli Omega Workshops e del Funzionalismo Svedese, passando dalla New Age americana fino al Danshari giapponese, l’associazione propone una visione dell’abitare e del vivere coerente con il tempo presente, alla ricerca di un nuovo life style applicato al design autoprodotto.

La prima call, Mise en Place,  ha visto la partecipazione di 35 designers tra cui alcuni fra i più importanti a livello nazionale, la seconda call Digital Wood Furniture, che verrà presentata nell’ambito di Sharing Design,  ha come oggetto la creazione di una collezione di piccoli complementi d’arredo assemblabili senza ausilio di viti e,o, colla. In entrambe le call, curate da Maria Christina Hamel, l’adesione, l’invio del progetto, la produzione, la vendita,la spedizione del prodotto finito, avviene attraverso la rete facendo largo uso di tutti gli strumenti “4.0” disponibili. Questo è anche il nostro modo di interpretare la Nuova Manifattura Urbana. Con questa convinzione ci siamo fatti promotori assieme all’associazione T12Lab e al Comune di Cernusco sul Naviglio del lancio del Disctrict of Independent Makers che coinvolgerà tutta la città di Cernusco e anche di un premio l’International Makers Award che avrà il compito di favorire l’emersione di quella energia creativa tipica degli Independent makers che troppo spesso rimane come celata. In ultimo piace sottolineare la trasversalità delle nostre manifestazioni che vedono la partecipazione allo stesso livello di designers notissimi/e con altrettanto bravi/e designers emergenti, una forte presenza femminile e numeri in continua crescita di giovani under 30.

Milano,27 Febbraio 2018

Cesare Castelli

Presidente 

Milano Makers